Non so rispondere a questa domanda. Non ho un autore preferito, mi piace leggere quei libri che hanno la capacità di farmi evadere, sorridere, riflettere.
Non mi faccio convincere dal titolo, dalla copertina o dall'autore, anche se certe copertine o certi titoli mi scoraggiano molto.

Non sono uno scrittore e non aspiro a diventarlo. Malgrado questo, per arginare quella misteriosa malattia che cancella lentamente i ricordi, sto lavorando al mio primo vero e unico libro, per resistere e per non sprofondare nel buio esistenziale.
In passato ne ho scritto altri, fra cui Dolce Semidolce Amaro che grazie a mio figlio ho recentemente pubblicato.
Chiedo scusa, ho confuso la domanda

Sono un giovane e fortunato pensionato. Con i risparmi ho acquistato due ettari di terreno e il mio tempo lo dedico a piantare alberi. Faccio tutto da solo, parto dai semi e se c'è bisogno faccio anche gli innesti.
Oltre a questo gestisco, a tempo perso, alcuni siti internet.
Scrivo solo quando la mia mente me lo permette perché è lei ora che comanda.
Confesso anche che mi piace oziare, osservare e perdermi nel nulla.

Ricordo il mio primo vero libro che ho letto. Lo ricordo perché, malgrado siano passati ben 50 anni, lo custodisco come una reliquia.
Tutto quello che avevo letto prima l'ho dimenticato. Nessun libro prima da allora mi aveva coinvolto così tanto emotivamente.
Il terzo occhio di Lobsang Rampa.

Spesso ci facciamo un'idea di una persona solo dalla faccia e dal tono della sua voce.
Con i libri succede lo stesso. La copertina (faccia), così come il titolo (tono), il più delle volte danno un'idea del libro.
Personalmente preferisco farmi da solo le copertine: semplici come semplici sono i miei libri.

Chi sono? Non lo so!
Nel passato non ho mai messo in discussione quello che la società al completo mi ha quotidianamente "inculcato". Non ho mai messo in dubbio la mia fede e il mio credo politico ereditato da mio nonno. Finché, un giorno, ho realizzato di aver vissuto invano.
Chi sono oggi? Non lo so!
È tu? Sai chi sei tu?